Una barca sottovento con mure a sinistra che dà un richiamo alla
voce per ottenere spazio per poter virare, quando incrocia una barca con mure
a dritta, che è un ostacolo, non è obbligata a prevedere che
la barca al vento non rispetterà l’obbligo di virare prontamente
o di manovrare in altro modo per concedere spazio e la barca sottovento non
è neppure obbligata a poggiare sotto la poppa della barca con mure
a dritta.
Riassunto dei fatti S richiama alla voce PL quando le due derive si avvicinano
l’una all’altra in rotta di collisione.
PL allora grida a PW due volte “spazio per virare”, ma questa
non risponde.
A questo punto PL, impossibilitata a tenersi discosta da S, grida una
terza volta ed in quel momento PW inizia a virare, come S, che ad una
distanza di tre piedi (circa 1 metro) da PL, deve poggiare bruscamente
per evitare la collisione.
PW si ritira, S protesta PL per la Regola 10.
Il Comitato per le Proteste squalifica PL osservando che questa, non
avendo avuto risposta in tempo da PW, avrebbe dovuto usare il proprio
diritto di orzata per forzarla a virare.
PL presenta appello, sostenendo che:
1) non aveva il diritto di forzare PW fino a mure opposte;
2) anche se ambedue fossero andate fino a prua al vento, S avrebbe dovuto
cambiare rotta per evitare la collisione e che,
3) aveva previsto lo sviluppo della situazione ed aveva dato il richiamo
alla voce a PW ampiamente in anticipo.
Decisione Appello accolto.
Avendo PL dato il richiamo alla voce per tre volte, aveva il diritto
di aspettarsi che PW avrebbe risposto dandole spazio per virare.
PL non era obbligata a prevedere che PW avrebbe mancato di rispettare
la Regola 19.1, né era obbligata a poggiare sotto S (ostacolo).
PL è esonerata in quanto vittima innocente dell’infrazione
di una regola da parte di un’altra barca secondo quanto previsto
dalla Regola 64.1(b).