Un’interpretazione della parola “spazio” quando si passano boe ed ostacoli.
Quesito
Qual’è l’ampiezza massima di spazio cui ha diritto
una barca interna, senza diritto di rotta, per girare o passare una boa od
ostacolo? Qual è l’ampiezza minima che una barca esterna deve
concedere?
Risposta
Le risposte possibili variano sensibilmente.
Gli estremi potrebbero essere:
1) come minimo, abbastanza spazio in modo che lo scafo passi libero sia dalla boa od ostacolo sia dalla barca esterna per alcuni centimetri, avendo vele ed aste cazzate all’interno della barca;
2) come massimo, tutto lo spazio che la barca interna prende per percorrere la sua rotta, passando al traverso della boa alla distanza massima per essa desiderabile.
Secondo quanto stabilisce la definizione di spazio ed il preambolo della
Regola 18 la parola “ spazio ” nella Regola 18 intende lo spazio
necessario ad una barca interna, che è governata nelle condizioni del
momento in maniera marinaresca, per poter girare o passare prontamente fra
la barca esterna e la boa od ostacolo, incluso lo spazio per virare od abbattere
quale che sia la parte normale della manovra.
Il termine “condizioni del momento”, merita qualche considerazione.
Ad esempio, la barca interna, tra due derive che si avvicinano ad una boa
in un lago calmo con poco vento, la barca interna avrà bisogno di uno
spazio di poco maggiore rispetto al proprio scafo ed al boma ben posizionato
e non ne richiederà di più..
Diversamente se si tratta di due barche a bulbo, in mare aperto e con mare
formato, che si stanno avvicinando ad una boa che viene sballottata di qua
e di la, con con larghe ed imprevedibili oscillazioni, la barca interna può
aver necessità di un’intera lunghezza di spazio o anche di più
per passare in sicurezza.
La frase “in maniera marinaresca” si applica ad entrambe le barche.
Per prima cosa l’espressione è riferita alla barca esterna, intendendosi
che essa deve concedere abbastanza spazio affinché la barca interna
non abbia necessità di eseguire manovre estreme o anormali per tenersi
discosta da questa e dalla boa, ma nel contempo è anche riferita alla
barca interna che non può reclamare di non aver avuto spazio sufficiente
se non effettua con ragionevole efficienza le manovre con timone, vele e scotte
durante il passaggio.
ISAF 1969/1